Una potenza del calcio asiatico, la Corea del Sud è presente alla scadenza quadriennale del Mondiale oramai da Messico 1986 e nel 2002, nell’edizione che ha organizzato e ospitato, ha raggiunto un insperato quarto posto e sulla propria strada ha anche avuto ragione dell’Italia di Trapattoni, grazie al gol al golden gol di Ahn, che in quell’anno aveva militato nelle file del Perugia.
Il primo passaporto per il Mondiale la Corea lo aveva comunque ottenuto nel lontano 1954, dopo un anno della fine della guerra fratricida con la Corea del Nord.
In quell’occasione gli asiatici arrivarono in Svizzera, superando in un doppio confronto il Giappone, dopo aver fatto parecchie tappe di avvicinamento in Italia con avversarie di club.
Fu un approccio terrificante: il calendario mise di fronte l’esordiente Corea all’immensa Ungheria di Puskas e compagni: la partita terminò 9-0 a favore degli europei.
Al mondiale brasiliano i Sud Coreani finiscono nel Girone H, insieme a Belgio, Algeria e Russia; eccezion fatta per il Belgio, nettamente superiore alle avversarie, le altre tre sono sulla carta alla pari. Eppure Russia e Corea del Sud sbagliano clamorosamente il Mondiale, regalando il passaggio del turno all’Algeria che poco aveva dimostrato di meritare quel passaggio.
La Corea del Sud si qualifica anche per il Mondiale del 2018 in Russia, dimostrando di essere una vera potenza sul continente asiatico.
Viene sorteggiata nel girone F insieme a Germania, campione in carica, Messico, che all’ultimo Mondiale è stato estromesso ingiustamente dall’Olanda, e Svezia che arriva al Mondiale dopo aver eliminato Olanda e Italia durante le qualificazioni.
Insomma, la Coppa del Mondo 2018 per la Corea del Sud non inizia certamente bene.