Trascorsi sessant’anni, la Francia riorganizza il mondiale: a differenza del 38, quando forzatamente e controvoglia ha dovuto salutare la vittoria degli azzurri, questa volta arriva in fondo, liberandosi anche dell’Italia, e batte il Brasile, presentandosi con il titolo di campione in carica.
Un successo strameritato, ma su cui pesa un giallo che non ha mai avuto una spiegazione soddisfacente. L’inghippo a poche ore dalla finale dello Stade de France di Saint Denis, che vede contrapposti padroni di casa e il temutissimo Brasile di Mario Jorzé Zagallo, che patisce un approccio particolarmente sofferto a causa dell’indisposizione dell’interista Ronaldo.
L’attaccante scende in campo ma certo non incide, è praticamente nullo e spiana la strada a un clamoroso tre a zero dei blues.
Per l’allegria del presidente Jacques Chirac e della Francia intera, e si appresta a una notte di autentica follia calcistica. Per chiudere il caso Ronaldo, va ancora rimarcato lo sconcerto generale quando sugli schermi della tv va in onda il suo rientro in Brasile al termine della manifestazione: per gli amanti del calcio vederlo scendere traballante dalla scaletta dell’aereo che lo riporta in patria è un autentico colpo al cuore.
Il trionfo della Francia, non si può ovviamente tacerlo, è stato propiziato anche da un pizzico di buona sorte: nell’avvicinamento alla finale batte il Paraguay grazie al golden gol e l’Italia ai rigori. Nella lista dei 22 compilata dal cittì Aimé Jacquet sono numerosissimi gli uomini accasati all’estero e i sette prestiti del campionato italiano rappresentano un piccolo record, se si pensa che i selezionati che fanno parte di squadre francesi sono otto.
Anche l’altra finalista Brasile ha incontrato difficoltà: anzi in semifinale i sudamericani hanno sprecato energie per mezz’ora in più dei transalpini (godranno comunque di un giorno di riposo in più): la resistenza dell’Olanda viene frantumata soltanto ai rigori. Pure nel Brasile c’è parecchia manodopera che trova lavoro presso di noi: oltre al già ricordato Ronaldo, i vari Aldair, Cafu, Cruz, Edmundo e Leonardo.
Da rimarcare, ancora, che Zagallo non ha inserito nella lista il bomber Romario, decisione che in Brasile all’epoca ha creato polemiche a non finire e anche qualche cosa di più.
Statistiche Mondiale 1998
Edizione
XVI
Periodo
dal 10 giugno al 12 luglio 1998
Paese organizzatore
Francia
Città ospitanti
Bordeaux, Lens, Lione, Marsiglia, Montpellier, Nantes, Parigi, Saint Denis, Saint-Ètienne, Tolosa
Classifica finale
Francia 1°, Brasile 2°, Croazia 3°, Olanda 4°
Spettatori totali
2.785.100
Spettatori per partita (media)
43.517
Partite giocate
64
Marcatori
107
Gol realizzati
171
Gol a partita
2,67
Rigori concessi
17
Giocatori schierati
573
Giocatori espulsi
22
Il più giovane
Samuel Eto’o (Camerun) 17 anni e 99 giorni
Il veterano
James Leighton (Scozia) 39 anni e 300 giorni
Arbitro italiano
Pierluigi Collina
Statistiche Mondiale 1998 in Francia
Mondiale storico
La Coppa del Mondo, per la prima volta, passa da 24 squadre a 32, si aggiungono quindi due gironi e a passare sono sempre le prime due che andranno a comporre gli ottavi di finale.
Termina quindi il mondiale con 24 squadre suddivise in 6 gironi, dove a passare erano sempre le prime due (quindi 12 squadre) e le restanti quattro venivano pescate tra le migliori terze.
Si tratta di una rivoluzione che permette anche di avere maggior spettacolo e ovviamente più partite.
I protagonisti
Zinedine Zidane: nei valori del calcio transalpino succede a Michel Platini, del quale per certi versi ha anche ricalcato il cammino (un quinquennio alla Juventus). Zizou non ha il dono del gol che in genere caratterizza i numeri 10, tuttavia le veroniche, gli assist e il naturale talento che accompagna ogni sua giocata ne fanno uno dei big di fine secolo. Nel 1998, anche grazie al Mondiale vinto, gli viene dato il pallone d’oro.
Cristian Vieri: attaccante pesante della nazionale italiana, è dotato di un sinistro pesante che spesso fa male. All’esordio ai campionati mondiali, con i suoi gol (Austria, Cile, Camerun e Norvegia le vittime) porta gli Azzurri nei quarti di finale dove il suo forfait dal tabellino dei marcatori costa all’Italia, dopo i supplementari, l’eliminazione ai rigori contro la Francia.
Michael Owen: talento precoce: l’esordio in Nazionale avviene l’11 febbraio 1998, appena diciottenne. Passa alla cronaca, oltre che per un’ottima fase finale, anche per la tripletta a Monaco contro la Germania (su un 5-1) che consente agli inglesi di qualificarsi alla fase finale.
Il caso
A pochissimi giorni dall’inizio del Mondiale la Francia è in fermento, ma gli organizzatori (e non solo loro) non dormono sonni tranquilli: i piloti Air France hanno indetto uno sciopero a tempo indeterminato, approfittando della visibilità planetaria della manifestazione sportiva per attirare l’attenzione sulle proprie rivendicazioni.
Si arriva alla cancellazione della quasi totalità dei voli (si parla del 90%) e Michel Platini, a nome del comitato organizzativo del Mondiale, chiede apertamente la cancellazione di uno sciopero che non può tenere in ostaggio un intero paese.
Il Financial Times teme addirittura che anche altri settori dei trasporti francesi possano sfruttare il palcoscenico del Mondiale per rendere visibili istanze sindacali.