La Russia è la Nazionale erede designata della vecchia Unione Sovietica, infatti, una volta suddivisa l’ex URSS, la Russia è stata la Nazione che sulla quale Fifa decise di riversare la storia della vecchia squadra.
Quindi, anche se la Russia come Nazione ha una storia ventennale, comunque la storia del calcio russo parte da molto prima. E precisamente, per il Mondiale di calcio, dal 1958 quando si qualificò per la prima volta e arrivò ai quarti.
Dopo la prima partecipazione l’Unione Sovietica, nel 900 diventa quasi una certezza al Mondiale, manca solo le edizioni del 1974, 1978. In tempi moderni, invece, non ha partecipato al Mondiale 1998, a quello in Germania nel 2006 e nemmeno a Sud Africa nel 2010. Quindi dal 2002 al 2014 un’assenza pesante per la Russia che torna per il mondiale sudamericano.
Nella storia dell’Unione Sovietica grandi risultati non sono mai arrivati. L’unico risultato degno di nota risale a Inghilterra 1966 quando la squadra raggiunse il quarto posto. Quell’anno nel gruppo con Corea del Nord, Italia e Cile, ai quarti eliminò l’Ungheria e in semifinale perse contro la Germania Ovest.
Nel 2014, grazie allo spolvero delle squadre di casa, come lo Zenit San Pietroburgo e le due squadre di Mosca (CSKA e Dinamo), ma soprattutto ai milioni di euro messi in campo dai ricchi imprenditori del mondo del gas, la Russia sta vivendo una nuova giovinezza e un CT come Fabio Capello poteva essere la scelta giusta per portare lontano questa squadra.
Peccato però che la squadra fa cilecca e non riesce nemmeno a superare il primo turno. Finisce al terzo posto nel gruppo, dopo aver pareggiato 2 partite e persa una, lasciando il passo ad Algeria e Belgio.
Al Mondiale del 2018 la Russia si qualifica per prima poiché si tratta della squadra di casa e ovviamente avrà gli occhi del mondo addosso. L’allenatore è Stanislav Cherchesov, ex calciatore dello Spartak Mosca.