La federazione del Ghana, conosciuta come Stelle nere o Brasile d’Africa è una delle nazionali di maggior prestigio nel continente africano. Basti pensare che tra il 2008 e il 2017 ha raggiunto per 6 volte consecutive almeno la semifinale della Coppa d’Africa. Caratteristica che la avvicinano più alla corazzata tedesca che al Brasile.
Storia della nazionale ghanese
Malgrado sia uno dei paesi africani di più lunga militanza nell’organico Fifa (l’iscrizione risale al 58) e abbia in bacheca numerosi titoli continentali, il Ghana raggiunge per la prima volta la fase finale del Mondiale nel 2006.
Proprio in Germania viene inserito nel gruppo dell’Italia, l’esordio non è dei migliori e la nazionale africana soccombe per due a zero sotto i colpi degli Azzurri che poi sarebbero diventati campioni del mondo. Le altre due partite però vanno bene e il Ghana chiude il gruppo al secondo posto, con sei punti, subito alle spalle dell’Italia. Negli ottavi pescano il Brasile e perdono 3 a 0, si chiude così la loro prima esperienza.
Assaporato il gusto della partecipazione, il Ghana si qualifica anche per il 2010 in SudAfrica. Finisce nel gruppo D con la Germania e proprio dietro ai tedeschi finisce con 4 punti. Negli ottavi batte gli Stati Uniti per 2 a 1 e nei quarti porta l’Uruguay ai rigori; grande rammarico per gli africani poiché al 119esimo minuto Asamoah Gyan spedisce un rigore sulla traversa.
L’esordio del Ghana al Mondiale lo ricordiamo molto bene noi italiani, essendo la squadra africana la rivelazione dell’edizione che abbiamo vinto, ed essendo la selezione nello stesso girone degli azzurri.
La prima partita in assoluto viene giocata ad Hannover, il 12 giugno 2006 contro l’Italia e per il Ghana il Mondiale parte malissimo, sconfitto per 2-0.
Il secondo match è già decisivo, poiché in caso di sconfitta alle 18 e contemporanea vittoria degli azzurri alle 21 arriverebbe l’eliminazione. Il Ghana non la sbaglia e contro la Repubblica Ceca, un po’ a sorpresa, vince con due gol di scarto (gol di Asamoah Gyan e Sulley Muntari).
La classifica temporanea a questo punto dice: Italia 4, Ghana e Repubblica Ceca 3, Stati Uniti 1.
L’ultimo match del Ghana è contro la squadra più abbordabile del torneo e al Ghana basterebbe anche un pareggio. Arriva invece una vittoria per 2-1, con gol di Haminu Dramani e Stephen Appiah, grazie alla quale gli africani si qualificano agli ottavi di finale alla prima presenza in una fase finale del Mondiale.
Grazie al secondo posto conquistato nel Gruppo E il Ghana va ad affrontare la prima classificata del Gruppo F, cioè il Brasile che fino a quel momento ha stordito tutte le avversarie.
Non fa eccezione il Ghana che, contro i sudamericani, escono sconfitti per 3-0.
Si chiude così la prima presenza del Ghana a un Mondiale.
La seconda partecipazione del Ghana a una Coppa del Mondo si registra solo 4 anni dopo la prima. Qualificata anche per l’edizione “vicina” del Sudafrica, il Ghana è guidato dal serbo Milovan Rajevac che prende il posto del connazionale Ratomir Dujković.
Il Ghana viene inserito nel Gruppo D, insieme a Germania, Australia e Serbia. Si registra anche un aneddoto curioso: per la prima volta in un Mondiale si fronteggiano due fratelli in due squadre differenti, Jérôme Boateng nella Germania e Kevin Prince Boateng con gli africani.
Primo turno
L’esordio della nazionale africana è contro la Serbia, partita complessa spuntata solo al minuto 85 con gol su rigore di Gyan.
Nel secondo match il Ghana affronta l’Australia ed è fondamentale la vittoria così da strappare il pass per gli ottavi prima di affrontare la temibile Germania. Il match non va nel verso giusto, il Ghana va in sofferenza e in svantaggio al minuto 11. Ci pensa il solito Gyan a pareggiare e far terminare la partita sull’1-1.
Risultato terribile, soprattutto in virtù del fatto che nel pomeriggio la Germania, a sorpresa, ha perso contro la Serbia e quindi la classifica parziale dice: Ghana 4, Germania 3, Serbia 3 e Australia 1. Nonostante il primo posto in classifica, l’ultima sfida contro i tedeschi è mission impossible e la rivale Serbia gioca contro l’Australia, che ha messo in mostra un pessimo gioco fino a quel punto.
Gli ultimi due match si giocano in contemporanea e nel secondo tempo arriva il gol dei tedeschi che, quasi sicuramente, esclude gli africani dai giochi. Quando tutto sembra perso, però, arriva a sorpresa la notizia che l’Australia vince contro la Serbia.
Il Ghana passa quindi come secondo, in virtù della migliore differenza reti rispetto agli australiani.
Arrivata la seconda qualificazione successiva agli ottavi di finale, il Ghana, come seconda nel Gruppo D, va ad affrontare agli ottavi di finale la prima del Gruppo C dove, sorprendentemente, gli Stati Uniti hanno surclassato l’Inghilterra.
A Rustenburg va in scena una partita combattuta che termina per 1-1 nei 90 minuti regolamentari (gol di Boateng). Bastano poi 3 minuti di tempi supplementari per portare dal proprio lato la sfida, grazie al gol del solito Gyan.
Dopo il Camerun nel 1990 e il Senegal nel 2002, il Ghana è la terza squadra africana ad arrivare ai quarti di finale. Il tabellone accoppia la squadra africana con l’Uruguay, in quella che diventerà il quarto di finale più emozionante del torneo.
Ci pensa Muntari, al minuto 47 a sbloccare il risultato, recuperando una palla a centrocampo e calciando da 35 metri, beffando il portiere uruguaiano. Passano solo 8 minuti e Forlán su punizione pareggia la sfida.
Si va ai supplementari e al minuto 120, su calcio d’angolo John Mensah colpisce di testa, battendo il portiere avversario ma trovando sulla propria strada, e sulla riga di porta, la mano di Suárez, che si becca il cartellino rosso ma salva la sua squadra. Sul dischetto ci va Gyan, che calcia potente e centrale, colpendo però la traversa. Mai come in questo momento una squadra africana è vicina a una semifinale mondiale, ma l’appuntamento è rimandato ai calci di rigore. Qui sbaglia Mensah, ma il corrispettivo errore di Pereira mantiene in parità la sfida. Alla fine arriva l’errore anche di Dominic Adiyiah che spedisce il Ghana a casa e l’Uruguay in semifinale.
Nel 2014 si va in Brasile, dove il Ghana partecipa alla propria terza Coppa del Mondo consecutiva. La squadra è affidata a Kwesi Appiah, ex calciatore di casa. La squadra viene fortemente rinnovata, chiudendo il ciclo fortunato precedente e provando ad aprire un nuovo ciclo. Del vecchio ciclo rimangono pochi calciatori, come Michael Essien, Gyan, diventato nel mentre capitano e Sulley Muntari.
Il Ghana viene inserito nel Gruppo G, insieme a Germania, Stati Uniti e Portogallo. Un girone di ferro per gli africani.
Il primo match vede difronte gli africani contro gli Stati Uniti, in quella che potrebbe essere la gara più semplice per i ghanesi, i quali però perdono per 2-1, con gol di André Ayew.
La seconda partita è contro l’armata tedesca, dalla quale esce un match avvincente, terminato sul risultato di 2-2 (gol di Gyan e Ayew).
La classifica parziale recita: Germania e Stati Uniti 4, Portogallo e Ghana 1. Diventa quindi di fondamentale importanza vincere l’ultima gara e sperare in una differenza reti migliore in confronto della perdente dell’altro match.
Contro il Portogallo però non va come sperato e arriva la sconfitta per 2-1, con gol del solito Gyan.
Il Ghana manca la qualificazione al Mondiale del 2018 giocatosi in Russia e centra la qualificazione per il successivo giocato in Qatar. La squadra è affidata a Otto Addo, ex calciatore ghanese, nato e cresciuto in Germania.
Inserita nel Gruppo H, insieme a Portogallo, Uruguay e Corea del Sud.