La federazione della Serbia nasce dalle ceneri della vecchia Jugoslavia, della quale porta il nome nei primi anni della propria fondazione.
Creatasi quindi dal discioglimento della Jugoslavia nel 1992, partecipa alla prima qualificazione del Mondiale solo per l’edizione del 1998, a causa delle sanzioni FIFA ereditate dalla vecchia Jugoslavia.
Ai nastri di partenza del Mondiale francese del 1998 si presenta con il nome Jugoslavia, il quale viene modificato nel 2002, quando diventa Serbia e Montenegro, nome usato per il Mondiale del 2002 e infine, da agosto del 2006 solo Serbia, nella forma che conosciamo ancora oggi.
Una storia quindi travagliata sin dal primo minuto, forse finalmente risolta e stabile. Nonostante ciò già si registra una qualificazione agli ottavi di finale, centrati proprio nella prima partecipazione nel 1998.
Porta il nome, i colori e lo stemma della vecchia Jugoslavia ma è fondamentalmente un’altra società. La Serbia si presenta al suo primo Mondiale con l’identità della vecchia Jugoslavia.
Guidata da Slobodan Santrač e inserita nel Gruppo F insieme a Germania, Iran e Stati Uniti, diventa l’esordiente da cui stare attenti, proprio in virtù dei risultati ottenuti durante il primo turno.
Primo turno
L’esordio al Mondiale arriva contro la modesta Iran, il 14 giugno del 1998 nel campo di Saint-Étienne. La Jugoslavia fatica non poco e solo al minuto 73, con gol di Siniša Mihajlović riesce a piegare la nazionale asiatica.
Nel secondo match si gioca contro la temibile Germania e i favori dei pronostici sono tutti a favore dei tedeschi. Incredibilmente la Jugoslavia si porta sul 2-0, con gol di Predrag Mijatović e Dragan Stojković, i tedeschi riescono ad acciuffare il match solo negli ultimi minuti, a causa di un autogol di Mihajlović e al gol di Bierhoff.
La classifica temporanea a questo punto dice: Germania e Jugoslavia a 4 punti, Iran 3 e Stati Uniti 0.
L’ultimo match contro gli USA è quindi fondamentale e in caso di mancata vittoria bisognerà guardare cosa succede sull’altro campo. Pericolo scampato praticamente subito, poiché bastano 3 minuti alla Jugoslavia per imporre il proprio risultato: 1-0 con gol di Slobodan Komljenović.
Gruppo F 14 Giugno 1998 alle 17:30 Stadio Geoffroy Guichard di Saint-Étienne
Jugoslavia
1 - 0
Iran
Gruppo F 15 Giugno 1998 alle 21:00 Parco dei Principi di Parigi
Germania
2 - 0
USA
Gruppo F 21 Giugno 1998 alle 14:30 Stadio Bollaert-Delelis di Lens
Germania
2 - 2
Jugoslavia
Gruppo F 21 Giugno 1998 alle 21:00 Stadio di Gerland di Lione
USA
1 - 2
Iran
Gruppo F 25 Giugno 1998 alle 21:00 Stadio della Beaujoire di Nantes
USA
0 - 1
Jugoslavia
Gruppo F 25 Giugno 1998 alle 21:00 Stadio della Mosson di Montpellier
Germania
2 - 0
Iran
Ottavi di finale
Qualificata seconda nel girone, a causa della peggiore differenza reti contro la Germania, la Jugoslavia centra la qualificazione agli ottavi di finale dove incontrerà la prima del Gruppo E, cioè l’Olanda.
Il match è combattuto e al vantaggio orange firmato al minuto 38 da Bergkamp risponde il gol di Komljenović dopo 3 minuti del secondo tempo.
A estromettere la Jugoslavia dal mondiale ci pensa Davids, con un gol al minuto 92, quindi in pieno recupero.
Termina così la prima presenza della nuova Jugoslavia/Serbia dal Mondiale 1998.
Ottavi 29 Giugno 1998 alle 21:00 Stadium Municipal di Tolosa
Nel 2006, dopo 8 anni dalla prima partecipazione, la Serbia si presenta ai nastri di partenza con un nuovo nome: Serbia e Montenegro e trova sulla propria strada ancora la Germania, questa volta come paese organizzatore e l’Olanda nel gruppo C.
Guidata da Ilija Petković, la prima partita va male, con sconfitta per 1-0 contro l’Olanda, non è l’inizio che ci si aspettava e bisogna subito reagire. Davanti c’è l’Argentina ma la partita finisce nel dramma, con una sconfitta pesantissima, per 6-0.
La Serbia è già eliminata, con zero gol fatti e 7 subiti. L’ultimo match contro la Costa D’Avorio ha il semplice sapore dell’amichevole. Viene persa anche questa, per 3-2, in gol per i serbi Nikola Žigić e Saša Ilić.
4 anni dopo c’è una nuova qualificazione e un nuovo possibile tentativo per superare il turno. In panchina c’è stato un cambio di guida, per l’edizione sudafricana c’è Radomir Antić.
Inserita nel Gruppo D, ha ancora davanti la Germania, insieme al Ghana e all’Australia. Il primo match contro gli africani è combattuto ma i ghanesi hanno la meglio grazie a un generoso rigore trasformato al minuto 85.
Per evitare lo stesso epilogo di 4 anni prima bisogna vincere la seconda gara, ma come in Germania anche in Sudafrica nel secondo match c’è la squadra più temibile, cioè i tedeschi. Incredibilmente, a sorpresa, i serbi ce la fanno e vincono di misura grazie al gol di Milan Jovanović. A questo punto la classifica temporanea dice: Ghana 4, Germania e Serbia 3, Australia 1.
La qualificazione è alla portata e davanti c’è quella che, fino a quel momento, era stata la squadra più morbida del girone: l’Australia. La partita è abbastanza noiosa e solo al minuto 69 viene sbloccata dagli australiani, che raddoppiano dopo 4 minuti. La Serbia reagisce con il gol di Marko Pantelić al minuto 84, ma è troppo tardi.
Sarebbe bastato un pareggio, ma così non è stato e quindi la Serbia viene eliminata, nonostante un buon girone disputato.
Mancata la qualificazione ai mondiali del 2014, la Serbia si ripresenta ai nastri di partenza del Mondiale 2018 in Russia con la guida di Mladen Krstajić.
Inserita nel gruppo E, insieme a Costa Rica, Brasile e Svizzera, la prima partita vede vincitori i serbi, di misura, contro la Costa Rica, con gol di Aleksandar Kolarov.
Archiviato il primo match, contro la squadra più abbordabile del girone, bisogna far risultato contro una delle due più temibili avversarie. Il match point è contro gli svizzeri, dove la Serbia si porta subito in vantaggio (al minuto 5 gol di Aleksandar Mitrović) ma viene raggiunta e superata nella ripresa.
Con la classifica temporanea che racconta: Brasile 4, Svizzera 4, Serbia 3 e Costa Rica 0, l’ultimo match contro i sudamericani appare subito come un’operazione complicata.
Ancor più complicato quando si scende in campo, laddove i carioca ne rifilano 2 e blindano la loro porta. Il risultato estromette definitivamente la Serbia dal Mondiale.
Nel 2022 riesce a qualificarsi e trova, sulla propria squadra, ancora il Brasile e la Svizzera. Cambia la quarta squadra rispetto a 4 anni fa, anziché la Costa Rica questa volta è presente il Camerun. La guida è affidata a Dragan Stojković, eroe del 1998.