Il Brasile ha incamerato cinque successi e stabilito un prestigioso record, a ben guardare, però, i suoi titoli mondiali sarebbero potuti essere sicuramente più numerosi.
Sul piano strettamente statistico ha infatti pagato un pesante pedaggio al suo modo di stare in campo (che riflette il temperamento di tutta una Nazione), che molto spesso ha privilegiato allegria e bel gioco alle alchimie tattiche.
Il Brasile lo si può battere sul campo (è successo in passato, succederà ancora), quello che invece è impossibile è far meglio sul piano squisitamente tecnico. I gialloverdi non hanno mai tradito il calcio spettacolo: la Nazionale brasiliana non è un’orchestra ben affiatata, bensì un insieme di talenti che istintivamente suonano la stessa musica ricavandone quelle sinfonie che hanno fatto del football il gioco più bello al mondo.
Il Brasile accompagna tra l’altro il suo primato di vittorie con numeri stratosferici, uno su tutti vale la menzione: sempre presente nelle fasi finali della Coppa del Mondo, ed è il solo paese che vanta questo invidiabile record.
Il primo successo, nel 1958 in Svezia, dopo un paio di passi falsi, il più clamoroso dei quali sui campi di casa nel 1950, quando, di fronte a oltre duecento mila persone, nell’immenso stadio Maracanà di Rio de Janeiro, in una partita che sarebbe sufficiente pareggiare, i brasiliani, passati in vantaggio a metà del secondo tempo ma scriteriatamente votati comunque al gioco spettacolare, vanno in contro a un doppio contropiede che consegna clamorosamente il titolo all’Uruguay e getta nello sconforto un intero paese che ha il calcio nel sangue.
Poi, dopo l’edizione Svedese (nella quale il mondo conosce anche quel genio di fantasia e calcio che di nome fa Pelè), finita in gloria, il Brasile, senza peraltro snaturarsi, decide che vincere è bello: si adegua a un modesto pragmatismo e incolonna successi a ripetizione, tanto che da sempre gli viene affibbiato il ruolo di favorito, anche in quegli anni in cui la rosa sembra dire tutt’altro.
Comunque il Brasile è un inesauribile vivaio di talenti che dalle spiagge di Copacabana partono alla conquista di maglie importanti in tutto il mondo.
Edizione | Piazzamento |
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Uruguay 1930 | Primo turno |
Italia 1934 | Ottavi di finale |
Francia 1938 | Terzo posto |
Brasile 1950 | Secondo posto |
Svizzera 1954 | Quarti di finale |
Svezia 1958 | Campione |
Cile 1962 | Campione |
Inghilterra 1966 | Primo turno |
Messico 1970 | Campione |
Germania Ovest 1974 | Quarto posto |
Argentina 1978 | Terzo posto |
Spagna 1982 | Secondo turno |
Messico 1986 | Quarti di finale |
Italia 1990 | Ottavi di finale |
USA 1994 | Campione |
Francia 1998 | Secondo posto |
Corea e Giappone 2002 | Campione |
Germania 2006 | Quarti di finale |
Sud Africa 2010 | Quarti di finale |
Brasile 2014 | Quarto posto |
Russia 2018 | Quarti di finale |
Qatar 2022 | Quarti di finale |
Nazionale brasiliana al Mondiale 2014
Guarda il cammino del Brasile nel 2014.
Si presenta al Mondiale di casa come grande favorita e nonostante un passo falso durante il Girone A, comunque pare destinata alla vittoria della sesta Coppa del Mondo. Neymar e compagni ci credono veramente tanto finché non sbattono contro la corazzata tedesca che, in semifinale, ne rifila 7.
Si tratta della peggior sconfitta della nazionale carioca durante un Mondiale e lo fa in casa propria, davanti al proprio pubblico. Una disfatta che condizionerà l’ambiente facendo perdere, alla fine, anche la finalina per il terzo posto.
Gruppo A |
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Team | Punti | Vinte | Nulle | Perse | GF | GS |
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 | Brasile | 7 | 2 | 1 | 0 | 7 | 2 |
 | Messico | 7 | 2 | 1 | 0 | 4 | 1 |
 | Croazia | 3 | 1 | 0 | 2 | 6 | 6 |
 | Camerun | 0 | 0 | 0 | 3 | 1 | 9 |
Brasile al Mondiale 2018 in Russia
Il Brasile si qualifica senza particolari problemi nella confederazione Sud Americana, arriva al primo posto con 41 punti e ha un facile accesso alla Coppa del Mondo 2018, si tratta di una delle prime nazionali a essersi qualificata.
Viene sorteggiata nel Girone E, insieme a Svizzera, Costa Rica e Serbia. Un girone che dovrebbe essere semplice da superare.
Guarda il cammino del Brasile nel 2018.
Gruppo E |
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Team | Punti | Vinte | Nulle | Perse | GF | GS |
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 | Brasile | 7 | 2 | 1 | 0 | 5 | 1 |
 | Svizzera | 5 | 1 | 2 | 0 | 5 | 4 |
 | Serbia | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 4 |
 | Costa Rica | 1 | 0 | 1 | 2 | 2 | 5 |
Confederazione | CONMEBOL |
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Sigla Fifa | Bra |
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Federazione | Confederação Brasileira de Futebol |
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Soprannome | Seleção o Pentacampeões |
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Commissario tecnico | Tite |
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Record di presenze | Cafu (142) |
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Capocannoniere | Pele (77) |
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Miglior vittoria | Brasile – Nicaragua 14-0, Città del Messico, Messico; 17 ottobre 1975 |
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Peggior sconfitta | Brasile – Germania 1-7, Mondiali 2014 |
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Divisa | Maglia Oro con bordi verdi, Calzoncini blu, Calzettoni bianchi o oro |
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Palmares | 5 mondiali, 8 Coppa America, 4 Confederation |
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Partecipazioni Mondiali | 21 |
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Esordio al Mondiale | 1930 |
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Miglior risultato Mondiale | Vincitori 5 volte: 1958, 1962, 1970, 1994 e 2002 |
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Finali giocate al Mondiale | 7 |
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Presenze coppa continentale | 35 |
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Esordio coppa continentale | 1916 |
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Miglior risultato coppa cont. | Vincitori, 1958, 1962, 1970, 1994, 2002 |
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Presenze Confederation cup | 7 |
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Esordio Confederation cup | 1997 |
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Miglior risultato Confed. cup | Vincitori 1997, 2005, 2009, 2013 |
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