Il football in Australia è stato codificato nel 1961 con la nascita della federazione; in quell’immenso continente era praticato però sin dagli anni ’20.
L’Australia, intesa come nazionale, ha visto la luce il 17 giugno 1922 con un viaggio in Nuova Zelanda. La partecipazione alla fase eliminatoria (alle qualificazioni) del Campionato del Mondo è però avvenuta nel 1963 in seguito all’iscrizione alla Fifa. E i gialloverdi da quell’esordio lontano non hanno più dato forfait, anzi nel 1974 (edizione nella quale i paesi oceanici vennero inseriti nel gruppo asiatico) agganciarono la fase conclusiva dopo la disputa di una triplice finale con la Corea del Sud.
L’atto conclusivo di quel Mondiale aveva svolgimento in Germania e gli esordienti Australiani, inseriti all’interno di un girone che comprendeva le due Germanie (est e ovest) e il Cile, si arresero subito, non prima però di aver pareggiato 0-0 contro la più blasonata nazione sudamericana.
Tra i risultati storici da ricordare per gli australiani c’è sicuramente la prestazione durante un’altra edizione in Germania, quella del 2006, quando i calciatori della nazionale oceanica arrivano agli ottavi di finale e riescono a tenere testa ai futuri campioni del mondo dell’Italia, perdendo solo a causa di un rigore al 90 inoltrato, generosamente regalato dall’arbitro per un fallo su Fabio Grosso.
Proprio all’Australia è da ascriversi il record relativo ai punteggi più roboanti dell’intera storia del Mondiale. Nella qualificazione in vista dell’edizione di Corea e Giappone i gialloverdi, il 9 aprile 2001, battono Tonga con un inconsueto 22-0, mentre due giorni più tardi, a spese delle Samoa Americane, con un incredibile 31-0 incrementano ulteriormente il loro record.
Protagonista assoluto di quell’evento c’è l’attaccante Archie Thompson con 12 reti.
Come già raccontato, l’esordio a una fase finale del Mondiale arriva nel 1974 con la qualificazione per il Campionato del Mondo che si giocherà nella Germania Ovest.
Gli australiani sono inseriti nel girone più attenzionato, vista la presenza delle due squadre di casa: la Germania Ovest e la Germania Est, le quali si affrontarono in quell’unico caso. Oltre alle due “sorelle” tedesche si registrava anche la presenza del Cile.
L’esordio arriva il 14 giugno ad Amburgo, davanti a 17 mila spettatori l’Australia perde contro la Germania Est per 2-0.
Non un buon inizio e ancora c’è da affrontare quella che doveva essere la squadra più temibile, cioè la Germania Ovest, che arriva proprio alla seconda partita, non a caso persa anche questa per 3-0.
Fino a quel punto un percorso molto accidentato, già matematicamente eliminati, ci si gioca un’amichevole con il Cile per il terzo match. Partita che termina a reti inviolate.
La prima esperienza dell’Australia a un mondiale si chiude così con 5 reti subite, nessuna realizzata e con un solo punto.
Bisogna aspettare 32 anni per rivedere la squadra dell’Oceania nuovamente a un Mondiale e, coincidenza, i terreni di gioco sono sempre gli stessi: di nuovo in Germania, questa volta riunita.
La panchina è affidata a un CT di grande esperienza come Guus Hiddink e la squadra è colma di gente promettente che gioca in giro per l’Europa, come per esempio Tim Cahill, Luke Wilkshire, Harry Kewell, Mark Bresciano e Mark Viduka.
Primo turno
Inserita nel Gruppo F, esordisce il 12 giugno contro il Giappone, occasione nella quale arrivano i primi gol mondiali e la prima vittoria, per 3-1. La partita parte in salita, con il gol di Nakamura per il Giappone, ma una doppietta di Cahill (che quindi segna il primo gol per l’Australia) e Aloisi ribaltano completamente il risultato.
Il secondo match è molto complicato poiché davanti c’è il Brasile: l’Australia comunque non sfigura e perde 1-0 ma a testa alta.
L’ultimo match diventa però fondamentale poiché la classifica provvisoria la vede in una posizione scomoda: seconda a 3 punti, con il Brasile a punteggio pieno e Croazia e Giappone attaccate a 1. Bisogna quindi far risultato contro la Croazia: nuova partenza in salita perché i croati si portano in vantaggio al secondo minuto, pareggiata da un gol di Moore, nuovo vantaggio croato al ’56 e nuovo pareggio con Kewell al ’79. Finisce 2-2 e questo consente alla nazionale australiana di qualificarsi per gli ottavi di finale.
Agli ottavi di finale l’Australia trova la vincente del Gruppo E, la nostra nazionale italiana… e chi la dimentica quella partita? Una partita sofferta da entrambi i lati, a tratti anche noiosa, che si avvia sullo 0-0 quando, in pieno recupero Totti in posizione da registra lancia Grosso sulla fascia, il quale salta al volo Bresciano e si fa atterrare da Lucas Neill, con conseguente calcio di rigore molto generoso. Sul dischetto ci va Totti che supera Mark Schwarzer e manda l’Italia ai quarti di finale e l’Australia a casa.
Il Gol dell’Italia contro l’Australia nel 2006 agli ottavi di finale
Mondiale 2010 in Sudafrica
Per la prima volta l’Australia centra due qualificazioni di fila e si presenta ai nastri di partenza del Mondiale 2010 in Sudafrica. La nazionale è passata da un olandese a un altro e ora sulla panchina siede Pim Verbeek.
Squadra un po’ in là con gli anni e sostanzialmente confermata rispetto a quella vista in Germania. Inserita nel gruppo D, vede l’esordio contro la temibile Germania, che ne fa 4 e demoralizza subito la spedizione australiana.
La fortuna dà una mano agli australiani e nella gara giocata nel pomeriggio la Serbia, a sorpresa, vince contro la Germania, così in caso di vittoria ci si ritrova tutti appaiati a 3. Peccato che arrivi solo il pareggio per 1-1, con gol di Brett Holman.
Non è ancora perso tutto, ma nella terza gara bisogna vincere e sperare che il Ghana superi i tedeschi oppure che la Germania faccia una valanga di gol. L’Australia fa il suo, imponendosi per 2-1 contro la Serbia, con gol di Cahill e Holman, ma la Germania supera il Ghana solo per un gol e quindi tedeschi e ghanesi volano agli ottavi e l’Australia è eliminata per peggior differenza reti.
Alla terza edizione di fila l’Australia è oramai un habitué della Coppa del Mondo. Sulla panchina siede un australiano nato e cresciuto in Grecia: Ange Postecoglou e la squadra viene fortemente rinnovata, con l’ingresso di giovani promettenti, come James Holland, Matthew Špiranović e Adam Taggart.
Il sorteggio in Brasile nel 2014 però è pessimo e l’Australia finisce nel girone insieme alle due finaliste della passata edizione: Spagna e Olanda. Inoltre è presente anche il Cile che viene affrontato nella prima partita. Si inizia e subito arriva una sconfitta per 3-1, con gol di Cahill praticamente inutile.
Il secondo match con l’Olanda è al cardiopalma: gol olandese al minuto 20, pareggiato solo 60 secondi dopo dal solito Cahill, passati in vantaggio al minuto 54 su rigore trasformato da Mile Jedinak, viene riacciuffata 4 minuti dopo da van Persie. Al minuto 68 Depay spegne le speranze australiane.
Olanda e Cile già a 6 punti e Spagna (detentrice del titolo) e Australia eliminate. L’ultima gara è solo un’amichevole che finisce comunque 3-0 per gli iberici.
Non c’è due senza tre, ma il quarto vien da sé ed ecco la quarta partecipazione di fila in Russia nel 2018. La squadra torna in mano olandese, con Bert van Marwijk sulla panchina, i calciatori vengono pescati da tutti i campionati del mondo ma soprattutto dall’Europa, mentre il veterano Cahill, all’età di 38 anni, gioca il proprio quarto mondiale.
L’esordio è contro la promettente Francia, in un girone alla portata degli australiani ma l’inizio non è certo dei migliori: sconfitta per 2-1 con gol su rigore di Jedinak.
Nel secondo match arriva il pareggio contro la modesta Danimarca, risultato di 1-1 con gol del solito Jedinak sul solito rigore.
Nonostante un solo punto le speranze non sono vane, perché la classifica provvisoria recita: Francia 6, Danimarca 4, Australia 1 e Perù 0. In caso di vittoria nell’ultimo match, con corrispondente vittoria francese, si guarda la differenza reti dove l’Australia potrebbe essere posizionata meglio. Nell’ultimo match però arriva una sconfitta sonora, per 2-0, dal Perù che era già eliminato. Inoltre nel campo gemello Danimarca e Francia finiscono a reti inviolate e quindi anche una vittoria sarebbe stata inutile.
L’Australia viene nuovamente eliminata al primo turno.
L’Australia a questo punto è una presenza certa dei Mondiali di Calcio e non fa eccezione l’edizione del 2022 in Qatar, per quanto raggiunta all’ultimo respiro con lo spareggio in Interzona, vinto proprio contro il Perù (quindi arriva la rivincita, a distanza di 4 anni).
L’Australia è affidata al tecnico di casa Graham Arnold e inserita nel gruppo D, nuovamente con la Francia e la Danimarca, ma con la Tunisia al posto del Perù. Sostanzialmente lo stesso girone ma eliminando il Perù in Interzona.
Per l’occasione arriva anche il nuovo logo del team calcistico, che vedete qua a lato.